Una ricerca senza confine



CURRICULUM VITAE


Giulio Candussio è nato a Paularo provincia di Udine il 3 settembre 1945 e risiede a Spilimbergo in provincia di Pordenone. Ha frequentato giovanissimo la scuola mosaicisti del Friuli e la sua seguente formazione artistica è stata prevalentemente autodidattica. Fin dai primi anni di studio matura una propria, autonoma concezione musiva, caratterizzata dall’esigenza di una costante sperimentazione relativa a materiali e tecniche in contrasto con la dimensione artigianale in cui tradizionalmente operano maestri mosaicisti. Il percorso di una personale ricerca estetica tuttavia parte dalla pittura fin dagli anni 60 e si concretizza in un continuo periodo di attività espositiva e continua tuttora. Nel 1980 diventa Art Director dell’ Bisazza S.p.a., imprimendo all’azienda un indirizzo teso alla sperimentazione ed alla ricerca coordinando la realizzazione di impegnativi interventi musivi su bozzetti di artisti contemporanei, fra cui, i più recenti, Hoffmann, Hopkins, Tadini, Sabonet, Mendini e Pozzati. Particolare rilievo ha la realizzazione del mosaico per la stazione metropolitana Tottenham Court Road a Londra, ideato da Eduard Paolozzi (1983). Si situa in questi anni anche la pionieristica applicazione della grafica informatizzata e delle tecnologie multimediali al mosaico, tra i cui esiti più significativi va ricordato il rivestimento dei padiglioni della sede Spilmberghese della Bisazza, realizzato ampliando a scala architettonica su un fronte di decine di metri un dipinto di Piero Dorazio (1989). L’incontro con l’arte di Dorazio imprime nel suo percorso un indirizzo nuovo, caratterizzato da un raffreddamento delle forme e dalla ricerca di nuove sonorità nel colore, più squillanti ed artificiali, attuato attraverso l’adozione di un segno grafico minimo iterato sulla tela che ha molte affinità con la tessera musiva. Nel 1994 entra a far parte del corpo docente della scuola mosaicisti del Friuli e, nel 1999, quale membro del comitato tecnico scientifico, orienta la programmazione didattica. Dal 2004 è responsabile artistico di questa scuola. La sua presenza presso l’istituzione spilimberghese contribuisce profondamente al processo di rinnovamento e di riqualificazione che la scuola attraversa in questi anni. Ricerca personale ed esperienza didattica si coniugano infatti in un percorso di organica verifica delle possibilità espressive del mosaico, condotta a partire dalla rivalutazione e dall’attualizzazione della tecnica antica, e culminano nelle grandi Stele, realizzate a partire dagli anni 90, che si impongono per il forte significato spaziale e la vitalità della texture musiva, ottenuta attraverso un processo di progressiva semplificazione depurazione del segno. Lavori di grandi dimensioni sono stati eseguiti nel 2002 al Centro Ricerche Fiat a Torino in un contesto di Art-Park. Un ulteriore importante progetto che merita menzione è sicuramente la realizzazione di un pannello di 37 m di lunghezza per quattro di altezza. Saetta Iridescente è stato ideato per la città di New York, nella nuova stazione della metropolitana Temporany World Trade Centre Path Station. Saetta Iridescente è un’esplosione di colori simbolo di energia e di prospettiva sul futuro. In questi ultimi anni ha svolto mansioni di art director alla Trend S.p.A. di Vicenza nella quale, periodicamente, ha condotto dei master di carattere internazionale. Per Mosaico+ S.p.a. ha curato la ricerca e la sperimentazione applicata a tutti i settori del mosaico. Partecipa nel 2011 alla Moscow Biennale Of Contemporary Art. Da questo momento, decide di dedicarsi interamente al lavoro di artista. In pittura riparte dopo aver già elaborato le soluzioni artistiche, fino allora considerate moderne, dei diversi precursori e pionieri dell’ astrazione. Candussio vuole sostituire il dipinto convenzionale e, pur avvalendosi dei supporti e dei materiali tradizionali, fa sì che il colore si unisca al supporto per produrre un oggetto cromatico, le sue strutture formano un oggetto “autonomo”, indipendente dalla materialità del supporto; le sue superfici cromatico/pittoriche sono le nuove espressioni della sua soggettività e della sua personalità. Nel 2013 l’ arch. Giovanni Caprioglio intende realizzare una decorazione pavimentale su grande scala nella pubblica Piazza Candiani di Mestre, e insieme al figlio Antonio, sono chiamati a rendere possibile la realizzazione di questa opera. Innervando alla tradizione del mosaico pavimentale le nuove tecnologie e la computer grafica, realizzano il progetto esecutivo totale di questa, per ora unica, superfice di marmo, granito e smalti veneziani di 1800 metri quadrati. Di seguito inizia scolpire il legno e realizza le prime “Superfici” e le prime “Forme Plastiche”. Nel 2014 è invitato Al ”PREMIO INTERNAZIONALE SCULTURA VIVA” di CAORLE, dove scolpisce sulla scogliera di fronte al mare.


ATELIER

IL LAVORO CREATIVO È SOSPESO TRA LA MEMORIA E L’OBLIO